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Ospedali, Testimonianze

“Io rimbalzata da un consultorio nelle Marche, ci ho messo un mese per riuscire ad abortire. Per dissuadermi mi hanno dato opuscoli religiosi”

È assurdo che da quando ho fatto il test di gravidanza all’intervento sia passato un mese e che pur essendo partita in anticipo io debba essere stata costretta ad abortire al limite della nona settimana”. La testimonianza, raccolta da ilfattoquotidiano.it, arriva dalle Marche e denuncia le difficoltà vissute da una coppia tra Pesaro e Rimini. Continua l’inchiesta a puntate sullo stato di applicazione delle linee di indirizzo del ministero della Salute sull’aborto farmacologico e sulle limitazioni al diritto di interrompere la gravidanza in Italia. Chiunque voglia condividere la sua esperienza scriva a redazioneweb@ilfattoquotidiano.it.

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Informazioni su EC

Giornalista pubblicista, bibliotecaria, web content editor, video-maker. Argomenti: diritto alla salute e salute riproduttiva, contrasto alla violenza di genere, studi di genere, cittadinanza attiva Instagram: @Eleonora_Cir

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