Laura ha poco più di 30 anni. Da qualche mese è stata assunta in un ospedale pubblico della Lombardia e ha scelto di applicare la legge 194, quella sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). Si è specializzata in una struttura pubblica ma nessuno dei suoi docenti le ha insegnato a praticare aborti. Erano tutti — tutti — obiettori di coscienza. E così, per imparare a fare le ivg Laura ha dovuto chiedere ad altri medici. Sente di aver fatto «una scelta un po’ fuori dal coro»: nel suo ospedale ci sono altri giovani medici che hanno deciso di applicare la 194, ma sa che altrove non è così.
Inizia così l’inchiesta di Chiara Baldi e Chiara Severgnini, giornaliste praticanti presso la scuola Walter Tobagi di Milano, che prende in esame l’obiezione di coscienza in Lombardia. Sono molte le testimonianze e i punti di vista raccolti, presentati in linguaggio multimediale. Vari i soggetti interrogati, in un pezzo ricco e approfondito che restituisce la complessità problema.
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