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Ospedali

Ginecologia confessionale all’Ospedale San Camillo di Roma?

Che sia un ginecologo obiettore di coscienza a dirigere il servizio di interruzione volontaria di gravidanza in un ospedale pubblico può sembrare paradossale ma in Italia è molto comune. In alcuni casi, come quello del San Carlo di Milano che abbiamo raccontato su questo blog, il primario obiettore fa rispettare la legge 194.

Ma che succede se a diventare primario di un reparto di ginecologia e ostetricia è un medico “confessionale”?

Uno, cioè, che viene da un’università dove ai futuri medici è esplicitamente richiesta l’adesione alla morale cattolica secondo cui l’embrione è una persona e un aborto volontario è un omicidio?

Potrebbe accadere all’Ospedale San Camillo di Roma, punto di riferimento per le interruzioni volontarie di gravidanza nel Lazio e uno dei più grandi d’Europa, dove dal 13 marzo prossimo inizieranno le attività per la nomina del nuovo Direttore di struttura dell’unità complessa di ginecologia e ostetricia.

Tra i concorrenti in lizza per l’incarico vi sono esponenti dei policlinici universitari Gemelli (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Campus biomedico (ispirato agli insegnamenti di S. Josemaría, Fondatore dell’Opus Dei). La lista dei sette candidati ammessi è pubblica, i curricula anche. Scorrendoli, è possibile verificare quali hanno carriere all’interno degli istituti cattolici e cioè Roberto Angioli, Francesco Maneschi, Maria Giovanna Salerno.

Candidature legittimate dai criteri di selezione ma pericolose per l’applicazione della legge 194, come denunciano le associazioni Vita di donna e Laiga che in vista del conferimento dell’incarico hanno lanciato una petizione preventiva che ha raccolto ad oggi quasi 5000 firme per il «”No” a un primario obiettore di coscienza al San Camillo di Roma».

La petizione è rivolta al presidente della Regione Lazio, Zingaretti, in quanto i primari sono selezionati da una commissione nominata dalla Regione.

Le voci su un possibile primario obiettore confessionale non sono le uniche ad intimorire Laiga e Vita di donna.

C’è in cantiere anche il progetto di ristrutturazione dell’Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Camillo

che prevede lo spostamento dall’attuale padiglione ad un altro, per il quale sono stati chiesti alla Regione 3 milioni di euro e che comporterebbe la separazione del “repartino” dove si effettuano le IVG da tutto il resto dell’Ostetricia e ginecologia, come è spiegato sul sito di Vita di donna.

Lisa Canitano, presidente dell’associazione, esplicita i timori: “questo progetto ci ha illuminato drammaticamente”

“Questa ristrutturazione non tiene conto delle possibili emergenze durante le interruzioni ed inoltre spezza il legame tra diagnostica prenatale e aborto. Il primario obiettore andrà al reparto dove non si farà l’IVG, mentre i medici delle IVG saranno sempre di più i medici delle IVG?”, si chiede.

Zingaretti si era espresso molto in campagna elettorale sul tema della laicità e della sanità. Che cos’ha fatto? La delusione di Lisa Canitano: “Zingaretti ha fatto le linee guida, ma poi non le fa rispettare”.

“Ha fatto le linee guida in cui stabilisce che nei consultori i medici devono certificare l’obiezione di coscienza, ma sugli ospedali in cui il servizio di 194 non è garantito Zingaretti non ha mai messo parola e sono 12/14 gli ospedali pubblici che nella nostra Regione non fanno interruzioni volontarie di gravidanza – dice Canitano. Ha fatto le linee guida per la somministrazione della Ru486 in Day Hospital, ma gli unici ospedali che la somministrano regolarmente sono il San Camillo e il Grassi di Ostia. Altri, come il S. Eugenio e il San Filippo Neri, hanno numeri risibili. Non si capisce come è organizzato il servizio, come si procede. Sui consultori pubblici non ha messo un soldo e le assunzioni sono chiuse da anni. Ha fatto un abbattimento spot delle liste d’attesa, dando 3 milioni e mezzo di euro al Campus biomedico e 750.000 alle aziende pubbliche. Ma non ha costituito una rete per tutti i cittadini e adesso le liste d’attesa ricominciano a crescere”.

E. Cir.

Informazioni su EC

Giornalista pubblicista, bibliotecaria, web content editor, video-maker. Argomenti: diritto alla salute e salute riproduttiva, contrasto alla violenza di genere, studi di genere, cittadinanza attiva Instagram: @Eleonora_Cir

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